Il mio studio con sede a Como, nasce dalla volontà di esercitare la professione forense in proprio, dedicandomi personalmente a chi necessita di assistenza legale per la tutela dei suoi diritti.
Il diritto di famiglia è in evoluzione continua dagli anni settanta del secolo scorso. In meno di cinquant’anni in Italia ci sono state modifiche numerose e sostanziali, che hanno portato in una prima fase al riconoscimento dei diritti delle donne, come mogli e madri, e poi dei figli, indipendentemente dai fatti relativi alla loro nascita. Da ultimo sono state introdotte le unioni civili e regolamentate le convivenze. Fino al 1970 le coppie separate non potevano divorziare e fino a poco prima erano puniti penalmente l’adulterio anche occasionale della moglie o il concubinato del marito, ora il tradimento comporta l’addebito della separazione solo se ha provocato la fine del matrimonio e il divorzio si può ottenere dopo sei mesi/ un anno dalla separazione. Fino al 1975 i figli erano soggetti alla patria potestà, ora hanno diritto ad avere genitori responsabili per loro. La società evolve con grande rapidità, il diritto segue. Aree legali di intervento
Per svolgere bene il mio ruolo, ritengo di dover stare al passo, capire i nuovi bisogni e le esigenze che contano; l’ordinamento ci ha dato spazi più ampi, l’opportunità di far negoziare le persone, ha riconosciuto la dignità del nostro ruolo e l’importanza della collaborazione fra colleghi, soprattutto quando le norme non risolvono tutti i problemi. Garantisco il mio impegno all’aggiornamento e alla riflessione per aiutare i clienti a vincere … una vita più serena. La complessità delle situazioni spesso mi stupisce, o forse non mi stupisce più; la fatica della burocrazia spesso mi è pesante. Ma la passione per una professione che può lasciare (piccoli?) segni di giustizia non mi ha abbandonato – la passione passa attraverso nuovi stimoli data dalla formazione anche multidisciplinare e dal confronto con i Colleghi. Anche per questi motivi ritengo che sia necessario per il mio modo di lavorare il rapporto personale e diretto tra legale e assistito, fatto di ascolto, di sguardi sulla realtà e di condivisione di obiettivi. Si tratta spesso di affrontare un percorso insieme, del quale si conosce il punto di partenza e si deve cercare il miglior punto di arrivo.
Il mio approccio al problema dei conflitti familiari contempla la verifica della possibilità di soluzioni condivise, in particolare in presenza di figli minori – ad esclusione dei casi di violenza. In quest’ottica è nata la mia disponibilità a trattare le controversie familiari con la metodica della pratica collaborativa, quale modo per garantire una regolamentazione dei rapporti personali condivisa e rispettosa delle esigenze di ciascun nucleo familiare.
Presso il mio studio legale con sede a Como seguo prevalentemente i problemi della famiglia, delle persone e dei minori, quali: separazioni; divorzi (scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio concordatario); modifiche delle condizioni di separazione e divorzio; affidamento e mantenimento di figli di coppie non coniugate; questioni riguardanti il riconoscimento dei figli; limitazioni della responsabilità genitoriale; decadenza dalla responsabilità genitoriale e adottabilità; adozioni; questioni relative a minori di competenza del Giudice Tutelare (come per esempio autorizzazione al rilascio dei documenti validi per l'espatrio, autorizzazione ad incassare somme o accettare eredità); amministrazioni di sostegno; questioni ereditarie; difesa delle donne vittime di violenza, in sede civile e penale.
In particolare, per separazioni e divorzi per l’affidamento e il mantenimento dei figli nati fuori dal matrimonio e per questioni di alimenti si può far ricorso alla negoziazione assistita introdotta dalla L. 162/2014, che consente alle coppie di trovare le migliori condizioni attraverso il confronto, con l'assistenza dei legali, evitando così di presentarsi davanti al Tribunale. Lo scopo è quello di tutelare non solo i diritti, ma anche gli interessi più ampi dei clienti, accompagnandoli in un percorso che porti a risultati durevoli, risparmiando tempi e costi.
Nei momenti di crisi dei rapporti di coppia e familiari è doverosa l’attenzione di tutti sui minori, nell’interesse e a tutela dei quali sono state scritte tante norme di diritto italiano e internazionale.
Spesso non è facile, per un genitore che sta affrontando una situazione di sofferenza o che è arrabbiato, dedicare ai figli l’attenzione che meritano. Tutti gli operatori coinvolti, a partire dagli avvocati, giocano un ruolo importante per consentire di trovare nuovi assetti personali ed economici adeguati.
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Nessuno può conoscere la situazione e i bisogni vostri, di coppia e dei figli meglio di voi, soprattutto nel momento della crisi. Nessuno, neanche i giudici, i tribunali o le leggi. Proprio perché l’esperienza mi ha convinta di questo, penso che sia meglio, non appena possibile, ricorrere all’ADR (Alternative Dispute Resolution, Risoluzione Alternativa dei Conflitti), anziché delegare ai giudici le decisioni sul futuro vostro e dei vostri figli.
In particolare, nell’ambito delle procedure di ADR, ho approfondito la Pratica Collaborativa, metodo non contenzioso di risoluzione dei conflitti familiari nato negli Stati Uniti negli anni Novanta e ora praticato in molti Paesi europei, dal 2010 anche in Italia.
La cronaca ci porta tutti i giorni storie di violenza e abusi di genere, quasi sempre ma non solo nei confronti delle donne; eventi, programmi televisivi di grande ascolto, ampi progetti nel sociale cercano di parlare alle donne per metterle in guardia. Ma non basta mai.
Lo studio di Como è attivamente impegnato nel contrasto a qualsiasi forma di violenza, consapevole dell’importante ruolo sociale che chi svolge la professione di avvocato è chiamato a rivestire nell’ambito della tutela della persona.
Ci hanno insegnato che c’è un costo economico significativo che la società deve sopportare per intervenire in aiuto alle vittime o alle loro famiglie, se l’escalation è arrivata fino al punto di non ritorno – un costo fatto di cure mediche o psicologiche, di lavoro perso, di minori rimasti soli.